La nozione di "abuso del diritto" in materia tributaria ha origine giurisprudenziale ed è definita come la messa in atto di tutte quelle operazioni imprenditoriali aventi l'obiettivo principale, quando non esclusivo, di ottenere risparmi d'imposta attraverso l'utilizzo distorto di istituti giuridici legittimi.
Nel 1997 il legislatore nazionale inserì nell'ordinamento una norma antielusiva nell'ambito della disciplina dell'accertamento delle imposte sui redditi (art. 37-bis, d.p.r. 600/1973), con il limite di essere applicabile ad un numero chiuso di fattispecie, prevalentemente operazioni straordinarie delle società. Nel 2008 intervennero le Sezioni Unite della Corte di Cassazione a colmare il vuoto normativo, enunciando alcuni fondamentali principi di diritto in materia di abuso.
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