E’ legittimo l’accertamento fondato sugli studi di settore se dalla contabilità, pur formalmente corretta, emergono operazioni antieconomiche che tradiscono una “gestione inverosimile negli anni”.
Questo il principio affermato dalla Corte di cassazione con la sentenza 19550 del 9 novembre.
Tratto da Fiscooggi del 20 novembre 2012 -
La vicenda -
La Commissione tributaria regionale, in accoglimento dell’appello dell’Agenzia delle Entrate contro la decisione del giudice
di prime cure, aveva respinto l’opposizione di una società a responsabilità limitata relativa a un avviso di accertamento per
Irpeg e Iva riguardanti il 2003, emesso a seguito dell’attività istruttoria della Guardia di Finanza. In particolare, a parere dei giudici di secondo grado, dalle risultanze delle scritture contabili emergeva una perdurante antieconomicità della gestione aziendale, nonostante i dati risultanti dagli studi di settore fossero stati ridimensionati sulla scorta della media con il ricarico dichiarato e gli elementi emersi dalle altre imprese operanti nel settore della vendita di veicoli.
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