Il 4 luglio 2014 è entrato in vigore il nuovo “Regolamento attuativo in materia di rating di legalità”, adottato con delibera dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (“AGCM”) del 5 giugno 2014, n. 24953, rettificata successivamente per una mera irregolarità con ulteriore delibera del 17 luglio 2014.
La disciplina sul rating di legalità è stata introdotta in esecuzione dell’art. 5-ter D.L. 24 gennaio 2012, n. 1 (convertito con modificazioni dalla legge 24 marzo 2012, n. 27), il quale assegnava all’AGCM una serie di compiti con l’obiettivo di “promuovere l’introduzione di principi etici nei comportamenti aziendali”. Tra tali compiti vi era quello di procedere “alla elaborazione ed all’attribuzione, su istanza di parte, di un rating di legalità delle imprese operanti nel territorio nazionale che raggiungano un fatturato minimo di due milioni di euro, riferito alla singola impresa o al gruppo di appartenenza”. Il Rating dilegalità rappresenta quindi un indicatore, stabilito dalla legge, del rispetto della legalità e dei principi etici aziendali da parte delle aziende ed è inteso quale strumento premiale per quelle aziende che adottano comportamenti virtuosi nell’ambito della propria organizzazione e del quale “si tiene anche conto in sede di concessione di finanziamenti da parte delle pubbliche amministrazioni, nonché in sede di accesso al credito bancario”.
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